28 giugno 2012

Come crostate di frutta

Quando sarò vecchia, se la salute me lo permetterà, recupererò i libri di fiabe che conservo da decenni, letti da me, dai miei figli e, chissà, dai miei nipoti, e andrò in un parco giochi.
Ci saranno ancora parchi come questo, spero.
Cercherò una panchina comoda, all'ombra o al sole a seconda della stagione. Porterò una vecchia coperta e la distenderò davanti a me. Poi suonerò un campanellino speciale, din din!, di quelli in terracotta, dal suono morbido, din din!, e attenderò qualche minuto, il tempo che bambini e bambine scendano dall'altalena o finiscano la torre di sabbia.
Quando si saranno finalmente avvicinati, curiosi, per vedere l'origine del trillo, pronuncerò una formula magica, sempre uguale, ma con intonazioni ogni volta diverse per non annoiarmi. Per esempio: “E' arrivato il tempo di salire sul tappeto magico! Venite!”, e li inviterò a sedersi con un gesto.
Senza aggiungere altro, comincerò a leggere.
Una storia al giorno. Due, se sono brevi. Un capitolo, invece, se sono lunghe. Queste ultime saranno a puntate, e bisognerà riassumere la parte già letta per chi non l'avesse sentita.
Leggerò fiabe antiche, immortali, ma anche quelle più recenti e pure quelle che oggi ancora non sono state scritte. Fiabe e racconti e brevi romanzi dove i bambini riescono a sconfiggere draghi di ogni genere. Come piace a me.
Il fruscio delle pagine sarà la nostra colonna sonora e la stagione del parco la nostra scenografia, il nostro profumo.
Chissà, magari qualche mamma, papà, nonna o nonno porterà una torta o dei biscotti, per la merenda. O anche solo delle caramelle. Io ne avrò alla menta, per inumidire la gola. Gli odori si mescoleranno e l'atmosfera sarà ancora più armoniosa.
Un quarto d'ora di magia per bambine e bambini che vorranno.
Un quarto d'ora di piacere per me, a dividere le storie più belle come se fossero crostate di frutta.
Sarà bello se, quando sarò senza fiato per il troppo leggere o per i troppi anni, qualche bambino o bambina si siederà sulla panchina, accanto a me, e mi racconterà una storia, offrendo a una nonnina sconosciuta una fetta di dolce magia.